Il repertorio dei talenti
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22 Novembre 2017
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Fondazione Exclusiva e Fondazione Cologni unite per un nuovo progetto culturale di valorizzazione dei mestieri d’arte italiani, con una particolare attenzione verso quelli connessi con i settori dell’interior design e della decorazione.
Maestri d’arte e di mestiere
«Parliamo di un progetto culturale, perché partiamo dalla convinzione che il nostro paese possa e debba competere sulla produzione di oggetti che toccano il cuore delle persone”». Così Fabio Mazzeo, patron dell’impresa di successo internazionale Exclusiva Design e Presidente della fondazione, presenta il nuovo progetto per la valorizzazione dei mestieri d’arte, varato in collaborazione con la Fondazione Cologni, il progetto “MAM – Maestro d’Arte e Mestiere” – e fa propri pensieri e proposte di Franco Cologni «non occorre investire soltanto sulla produzione ma lavorare sugli immaginari, perché in tutto il mondo c’è ancora la voglia di vivere, vestirsi e mangiare come gli italiani».
L’impegno comune vede iniziare l’iniziativa “Repertorio dei talenti” per la tutela e lo sviluppo del peculiare lavoro artigiano italiano, intervenendo sulla percezione di questo settore e restituendo il giusto valore, affinché le arti applicate possano costituire una via occupazionale anche per le nuove generazioni.
Il futuro si realizza sugli exempla
Ogni azienda che entrerà formalmente nel network della Fondazione potrà proporre un artigiano da conoscere e studiare. La Fondazione Exclusiva metterà a disposizione le sue competenze per analizzare il suo saper fare, per mettere in luce le radici culturali e geografiche della sua maestria, per valorizzare la sua capacità di innovazione (attraverso un “dossier di candidatura”), creando poi una piccola collana di e-book multimediali che da un lato scoprono il talento, dall’altro lo promuovono e lo raccontano come esempio di eccellenza italiana professionale.
«Utilizziamo consapevolmente il termine “esempio” alludendo agli exempla, ovvero le novelle con finalità morali, religiose e didattiche che si svilupparono nel Medioevo. Anche noi, insieme a tutta la nostra community, un po’ come i predicatori del ‘300, vorremmo raccontare che l’eccellenza e la virtù artigianali sono possibili, trasmettendo il valore dell’intelligenza pratica e il recupero dei mestieri fatti “con le mani” come attività importanti e degne di essere imparate e praticate», commenta Mazzeo.
Dieci criteri di valutazione
Il “Repertorio dei Talenti” acquisisce il metodo già codificato dalla Fondazione Cologni e lo rafforza mutuandone i dieci criteri di valutazione:
Autenticità > Competenza > Creatività > Formazione > Innovazione > Interpretazione > Originalità > Talento > Territorialità > Tradizione.
«Partendo dalla trama dei criteri individuati dalla Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, tesseremo il racconto di un’eccellenza come si fa nei dossier di candidatura dei beni culturali per entrare nella Lista del Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, ed ogni Talento entrerà a far parte della piattaforma dedicata», spiega Giorgia Turchetto, segretario generale della Fondazione Exclusiva.
Puntare sui giovani, fianco a fianco con i grandi maestri
La piattaforma avrà come obiettivi il fare scouting delle eccellenze del Made in Italy specialmente nel campo delle arti applicate e del design, creare rete e diffusione alla conoscenza di buone pratiche attraverso azioni di digital storytelling. «L’artigiano contemporaneo infatti deve saper coniugare tecnica, tradizione e nuove tecnologie per vendere, comunicare, produrre. Porta con sé cultura del prodotto, servizio, rapporto con il cliente che noi italiani siamo in grado di esprimere», afferma uno dei massimi esperti del fare artigiano nella contemporaneità, il prof. Stefano Micelli.
Oggi le professioni artigiane, in senso più ampio, sembrano scomparse dall’immaginario collettivo: ancora alla fine del ‘900 nelle elementari si recitavano le poesie di Gianni Rodari sulla dignità dei mestieri, mentre oggi la cultura popolare sembra farne a meno e le fiction nazionali (che sembrano un buon campione del consumo culturale diffuso) hanno per protagonisti il medico, poliziotti e carabinieri, preti e suore. Occorre intervenire sulla creazione di immaginari, come parte dell’aggiornamento della tradizione italiana nel mondo digitale. Affinché il settore possa essere attrattivo per i giovani il progetto prevede la creazione di opportunità, come nella tradizione Cologni, l’attivazione di borse di studio per tirocini formativi attraverso i quali offrire la possibilità a giovani qualificati, neodiplomati o neolaureati nel settore dell’artigianato artistico di svolgere un’attività formativa extra-curricolare in bottega per sei mesi, fianco a fianco con un grande maestro artigiano.
[Commento pubblicato dal Giornale dell’Arte]ATTENZIONE
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