pescaturismo

Ittiturismo e pescaturismo:
economia blu sostenibile

Il turismo legato al mondo della pesca  possiede un potenziale – ancora largamente non riconosciuto – che può apportare notevoli vantaggi alle comunità delle zone costiere diversificando le fonti di reddito locale: pescaturismo (in mare) e ittiturismo (a riva) possono inoltre giocare un ruolo fondamentale per la tutela dell’ambiente e degli ecosistemi.

Per questi motivi SIMTUR partecipa a progetti di valorizzazione, europei e regionali, con un modello strategico che – oltre a promuovere le destinazioni costiere oltre il segmento balneare – è in grado di generare filiere di servizi “a emozione aggiunta“.

APPUNTAMENTI PER RACCONTARE IL MARE

Sviluppo della Strategia Locale Partecipativa del FLAG “Costa del Etruschi“, nell’ambito del programma europeo FEAMP 2014-2020

Pescaturismo e ittiturismo

Un’economia blu sostenibile per lo sviluppo delle aree costiere (oltre il segmento balneare)

Vivere esperienze a bordo di un peschereccio rappresenta da tempo un’opportunità di valorizzazione delle aree costiere molto oltre il segmento balneare, integrando vantaggi economici per il mondo della pesca e benefici di natura ambientale per gli ecosistemi, oltre a consentire una reale connessione con le identità locali e con le comunità residenti.

Pescaturismo e ittiturismo: a che punto siamo?

  • secondo uno studio condotto dal Gruppo di azione costiera (GAC) “Il mare delle Alpi” sulle abitudini e le opinioni dei consumatori, è emerso che un terzo degli intervistati consuma pesce più volte a settimana e solo quattro prodotti alimentari della pesca, di cui due di acqua dolce e gli altri marini: le attività di pesca legate al turismo generano maggiore consapevolezza sulla varietà di specie e sulle tradizioni gastronomiche, che spesso sono ignorate dal grande pubblico di consumatori;
  • in Italia si è registrato un costante aumento delle richieste di autorizzazioni per lo svolgimento di attività turistiche legate alla pesca: secondo un’indagine condotta recentemente, le regioni italiane con il maggior numero di autorizzazioni sono la Liguria (290), l’Emilia-Romagna (229), la Sardegna (218), la Calabria (203), la Campania (200) e la Sicilia (136); che, in totale, le autorizzazioni registrate dal 2002 al 2012 ammontano a 1600; che nel 2003 le regioni con il maggior numero di autorizzazioni erano la Campania (63), la Liguria (62), la Sicilia (60) e la Sardegna (59), seguite a breve distanza dalla Puglia (46), dalla Calabria (39) e dalla Toscana (37);
  • un terzo della flotta autorizzata a svolgere attività turistiche legate alla pesca non può imbarcare più di quattro passeggeri, il 29 % ha la possibilità di ospitare a bordo un numero compreso tra 5 e 8 passeggeri e il restante 37 % può imbarcare a bordo tra i 9 e i 12 turisti1;
  • la maggioranza delle presenze turistiche si concentra nei mesi di luglio e agosto, ragion per cui il turismo legato al settore della pesca presenta un carattere stagionale assai mercato ed è importante promuovere la diversificazione;
  • per quanto riguarda il livello di istruzione si registra un livello di scolarizzazione più alto tra gli operatori che effettuano attività di pescaturismo rispetto a quanto avviene tra chi pratica la sola pesca professionale; che più del 30 % dei capobarca è diplomato o in possesso di una qualifica professionale e ha una conoscenza almeno elementare dell’inglese (64 %), del francese (34 %), dello spagnolo (16 %) o del tedesco (7 %)[7];
  • un sondaggio che ha visto coinvolti gli operatori che effettuano attività di pescaturismo ha visto emergere che tali attività possono giovare agli sforzi volti a conservare gli stock ittici e gli ecosistemi marini, in particolare tramite una riduzione delle catture, nonché – sul piano sociale – al benessere psicofisico dei pescatori e delle loro famiglie in virtù della diminuzione delle ore di lavoro in mare;
  • recentemente si è registrato un maggiore coinvolgimento delle donne, non solo nelle attività collaterali a quelle dei pescatori, ma anche nello sviluppo di attività proprie nel settore del turismo legato alla pesca;
  • aiuta a considerare i giovani un gruppo target per lo sviluppo di destinazioni turistiche della pesca;
  • esiste un ampio margine per l’introduzione di attività educative e pedagogiche relative alla pesca tradizionale, sulla base di modelli come nell’universo rurale sono le “fattorie didattiche”;
  • nello sviluppo delle attività di pesca legate al turismo risultano fondamentali i partenariati, in cui gli attori del settore della pesca e gli altri soggetti pubblici e privati locali progettano e attuano insieme una strategia bottom-up che si adatti e risponda alle esigenze economiche, sociali e ambientali della zona interessata;
  • l’offerta turistica di una località che sia anche zona di pesca può evolvere per includere un intero pacchetto di attività, e quindi può rimanere attraente anche in segmenti di turismo altamente competitivi; in questo modo, il turismo può diventare un’importante fonte di reddito supplementare per le comunità che svolgono attività di pesca, contribuendo allo sviluppo complessivo delle zone costiere e insulari;
  • nelle destinazioni che hanno adottato modelli di valutazione di impatto delle attività turistiche legate alla pesca, si sono misurati considerevoli aumenti del numero di visitatori e anche della permanenza media.
Pescaturismo

filiera corta dell’accoglienza

Creazione di agenzie specializzate per la promozione di destinazioni costiere e lo sviluppo di attività turistiche integrate che, partendo dal settore dell’industria tradizionale della pesca, realizzino sistemi di accoglienza, ospitalità ed esperienza

ittiturismo

festival del mare

Organizzazione di eventi e iniziative di promozione delle destinazioni turistiche con attività ricreative e di spettacolo con corsi di cucina a bordo delle imbarcazioni utilizzate dai pescatori locali, tour per l’osservazione delle specie ittiche, ecc.

destinazioni costiere e insulari

attività educative

Visite guidate ed esperienze create appositamente per i bambini, dove possono imparare nozioni di biologia marina, informazioni sulle pratiche di pesca tradizionale (attrezzi e tecniche di pesca tradizionali) e, più in generale, sulla cultura del luogo.

turismability

Competenze che abilitano il turismo

SIMTUR camp

L’alta formazione su misura dei territori

in collaborazione con

Accademia Creativa Turismo

Formazione professionale sul turismo sostenibile dal 2005

Accademia Creativa Turismo

Sharryland

La mappa delle meraviglie del patrimonio diffuso

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Act travel

Tour operating e coordinamento agenzie di viaggio

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