Pellegrinaggi e cammini di fede: da Aquileia riparte la Romea Strata

Romea Strata

La Romea Strata diventa un progetto internazionale. E lo fa partendo da Aquileia (Udine), luogo di grande significato storico e simbolico dal quale la fede cristiana si è diffusa in Europa.

Con un importante lavoro di connessione e di confronto tra rappresentanti di quattro Paesi europei (Polonia, Repubblica Ceca, Austria e Italia), si è costituita l’Associazione europea Romea Strata (Aers): trenta soci fondatori tra istituzioni pubbliche, regioni, comuni, diocesi, università e associazioni.

«Si tratta di un cammino di fede e spiritualità, ma anche di un’iniziativa culturale che promuove il comune patrimonio europeo: la conoscenza della storia dei territori, lo sviluppo sostenibile e il turismo lento, gli scambi educativi tra i giovani, le attività artistiche e culturali, il recupero della memoria e la cooperazione in materia di ricerca e sviluppo» ha detto don Raimondo Sinibaldi, presidente di Aers, nel corso della presentazione avvenuta ad Aquileia.

«Aquileia è il punto d’incontro tra le Chiese di Oriente e di Occidente. E’ simbolo della nascita della cristianità in Occidente, che ha dato origine a cinquantadue diocesi. Proprio da qui inizia oggi l’iter di candidatura dell’itinerario alla certificazione del Consiglio d’Europa».

Il potenziale è enorme: solo in Italia, la ‘Romea Strata‘ tocca oltre 190 comuni e più di 300 parrocchie, attraverso i territori di 5 regioni. Ampia la disponibilità di mappe gps, segnaletica, guide e ospitalità lungo tutto il percorso italiano.

Il progetto internazionale offrirà un percorso ancora più ampio e ricco, a piedi o in bicicletta, lungo le antiche vie dei pellegrini partendo dal Baltico per giungere all’Adriatico e quindi a Roma, intersecando la via dell’ambra e della seta. Unendo attraverso persone, storia, tradizioni e territori una bella fetta d’Europa, passando da Danzica, Torùn ( Thorn), Cracovia, Olomuc, e Klagenfurt e da tanti santuari e altri ‘luoghi di luce’ (Locus Lucis).

«Vedere il pellegrinaggio in un’ottica di nuova evangelizzazione significa vedere ciò che vive chi cammina» ha affermato monsignor Eugenio Bruno, del pontificio Consiglio per la nuova evangelizzazione: «Si tratta di traslocare da certi modi di essere Chiesa per andare ad abitare dove gli uomini già scoprono il ‘Vangelo implicito’ di cui ogni pellegrino è portatore. Un itinerario autenticamente umano è anche autenticamente culturale. Un pellegrinaggio è un’esperienza di fede che può essere riconosciuta dalle istituzioni culturali e civili se colgono il senso pieno della cultura e vedono che all’uomo che cammina non basta più la società dei consumi».

 

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