Ciclabilità urbana

Il ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani, e il ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibile, Enrico Giovannini, hanno firmato il decreto che fa scattare l’obbligo delle imprese di dotarsi della figura del “mobility manager”!

Il livello del benessere di chi vive nelle città dipende da tanti fattori ma – dalle analisi svolte a livello internazionale – emerge che il momento peggiore della giornata è quello del cosiddetto “commuting”: rimanere bloccati nel traffico o invischiati nelle difficoltà del pendolarismo.

Nell’ultimo anno – dopo la dichiarazione di pandemia – il rapporto tra qualità della vita quotidiana e salute, così come l’esposizione alle fonti di inquinamento e al rischio di contrarre virus, sono diventati centrali nelle politiche dell’Organizzazione Mondiale della Sanita, dell’Unione Europea e dei governi nazionali e locali.

Come SIMTUR siamo estremamente soddisfatti – spiega il presidente nazionale Federico Massimo Ceschin – perché il decreto conferma che la sostenibilità nel settore della mobilità è un fattore strettamente connesso non soltanto alla riduzione dell’inquinamento ambientale e sonoro, con riduzione dell’impatto sui cambiamenti climatici, ma anche alla salute e al benessere dei cittadini dopo la dura prova del lockdown da Covid-19. La mobilità non vuole essere parte del problema ma parte della soluzione: una leva per attivare la ripresa di tutte le attività“.

Commuting / pendolarismo

Organizzare al meglio la mobilità è fondamentale

E’ partendo da questa premessa che il ministro dei trasporti Giovannini ha illustrato il decreto nel corso di un forum organizzato dall’agenzia Ansa: «Il provvedimento consentirà ai Comuni con oltre 50 mila abitanti di interloquire con centinaia di mobility manager e non solo con qualche decina. E questo vuol dire avere l’opportunità di ripensare i tempi della città, del movimento, delle scuole e delle persone. Non dobbiamo solo inseguire i cambiamenti, ma anche gestire questo elemento, che incide moltissimo sulla qualità di vita delle persone».

Chi è il mobility manager?

La figura professionale del responsabile della mobilità è stata introdotta dal decreto interministeriale “Mobilità sostenibile nelle aree urbane” del 1998.
I destinatari, fino ad oggi, sono stati gli enti pubblici con più di 300 dipendenti per unità locale e le imprese con complessivi 800 dipendenti. La novità introdotta ora dal nuovo decreto è la previsione del mobility manager in imprese e istituzioni con oltre 100 addetti.

La responsabilità principale e la mansione specifica dei mobility manager è la redazione del Piano degli Spostamenti Casa Lavoro (PSCL) del personale dipendente, finalizzato alla “riduzione dell’uso del mezzo di trasporto privato individuale e ad una migliore organizzazione degli orari per limitare la congestione del traffico”.

Il tema degli spostamenti casa-lavoro, ma anche casa-scuola, riguarda dunque le modalità, i tempi, i flussi e le traiettorie seguite dai pendolari: una tipologia di spostamento che possiede una serie di caratteristiche specifiche e di altrettanto peculiari criticità, prima fra tutte quella della contemporaneità, per il numero di persone che entrano ed escono dal lavoro sostanzialmente negli stessi orari – così come i figli in età scolare – determinando picchi di intensità particolarmente critica durante la giornata. Gestire questi picchi è estremamente importante, ma è solo una parte del tema: altri, connessi alle infrastrutture, alle reti, ai sistemi ed ai servizi possono essere affrontati con strumenti alla portata degli Enti Locali, come ad esempio i PUMS, Piani Urbani della Mobilità Sostenibile.

Ai Comuni, ai Gruppi di Azione Locale ed agli enti territoriali, SIMTUR propone anche l’assistenza tecnica necessaria per giungere con successo alla redazione e alla definizione di Biciplan, strumenti che accompagnano le città ed i territori ad essere sempre più “bike friendly“, amici della bicicletta, dei ciclisti e della qualità della vita di tutti i cittadini.

«Vedo un futuro molto duttile per le nostre città – ha affermato il ministro – Avremo bisogno di politiche in grado di adattarsi al cambiamento delle preferenze degli individui e delle imprese, oltre che ai nuovi sistemi di mobilità. Duttilità, però, non vuol dire impossibilità di prevedere il futuro, e dunque di programmarlo, ma capacità di reagire rapidamente. Nel futuro, le nuove tecnologie ci consentiranno di fare cambiamenti importanti, rendendo le nostre città più vivibili, più rapide nei movimenti e meglio collegate con le aree circostanti».

Biciclette in città

Requisiti e formazione dei mobility manager

Non essendo la mobilità urbana – e meno che mai la mobilità sostenibile – oggetto di una specifica disciplina accademica, non sono state codificate le competenze all’interno di un percorso universitario. Pertanto, dal 1998 ad oggi, la figura dell’esperto di mobilità attende l’istituzione di idonei corsi di laurea, e – nelle esperienze di questi anni – i curriculum dei mobility manager  hanno mostrato una particolare atipicità.

I professionisti attualmente impiegati nel settore della mobilità e dei trasporti sono spesso ingegneri che provengono da una formazione specialistica, meccanica o elettrica – spiega l’ing. Roberto Greco, direttore nazionale di SIMTUR – con un elevato livello di anzianità che nel tempo ha consentito di completare e affinare le competenze grazie all’esperienza lavorativa sul campo. Per questo motivo abbiamo ideato percorsi formativi specifici, che consentano ai partecipanti di maturare una visione del settore che consenta di governare da subito le complessità del settore“.

SIMTUR ha attivato il catalogo formativo nazionale movability, con percorsi specialistici per queste figure professionali. In particolare la masterclassEcomobility Manager“, fiore all’occhiello dell’offerta didattica, ma anche corsi brevi e modulari che spaziano dalla mappatura alla digitalizzazione dei percorsi, dai livelli di carico allo shift modale, dalla ciclopedonalizzazione alla sharing mobility, al car pooling ed ai modelli MaaS, Mobility as a Service.

Scopri il corso di avviamento alla professione di mobility manager

Sono inoltre attivi corsi brevi di avvicinamento alla professione, a distanza, in collaborazione con l’Accademia Creativa Turismo di Roma e Milano.


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