Planet life design

“Planet life design” o “Design per la vita del pianeta” è il nome del corso di studi magistrali promosso dall’Università degli Studi di Perugia e dall’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli che – grazie al connubio e al supporto tecnico ed esperienziale dell’Istituto Serafico di Assisi – si spinge oltre i canoni tradizionali della bellezza e punta a realizzare un insieme di competenze molto particolari: il corso di laurea estende il suo sguardo dall’orizzonte del passato. prendendo esempio dal Cantico delle Creature di San Francesco d’Assisi, al presente tenendo ben in considerazione i problemi ambientali e cambiamenti climatici che stiamo vivendo, alla luce dell’enciclica sociale di Papa Francesco “Laudato si‘”.

In un intervista di Interris al prof. Giovanni Gigliotti, direttore del Dipartimento di Ingegneria Civile e ambientale di Unipg, scopriamo che «Si tratta di un corso di laurea magistrale che forma a tutti gli effetti i designer del futuro. Chi lo sceglie deve essere necessariamente una persona attenta a tutte le problematiche ambientali con cui il nostro pianeta deve fare i conti – spiega a Interris.it il professore Giovanni Gigliotti, direttore del Dipartimento di Ingegneria Civile e ambientale di Unipg -. La sede del corso di laurea è Assisi, siamo a circa cento metri dalla Basilica di San Francesco: questo ci ricorda lo spirito del Santo di Assisi, il suo Cantico delle Creature e l’anima ambientalista della comunità francescana».
Il corso che si divide in due indirizzi principali: interior design e progettazione ambientale.

Obiettivi del corso

Il percorso di studio ha l’obiettivo di formare un profilo professionale innovativo e versatile, con apertura multidisciplinare e con elevate competenze tecniche e artistiche, capace di operare criticamente nel settore del progetto per il design, con specifico riferimento alla definizione di approcci metodologici e strategie innovative per il benessere della vita sul/del pianeta. Vengono pertanto formati designers specializzati nella progettazione di nuove, consapevoli e intelligenti modalità di esistenza sul pianeta, in risposta ai bisogni emergenti di adattamento a condizioni ambientali in continua e rapida evoluzione. Il corso offre infatti un percorso formativo proiettato nel futuro, assolutamente innovativo e non sovrapponibile ad altri profili uscenti da corsi di laurea triennali o magistrali attualmente presenti negli Atenei, inserendosi in maniera sperimentale nel quadro dell’offerta formativa nazionale ed europea.

La cura della persona

Chi sceglie il percorso di interior design ha la possibilità di specializzarsi nella progettazione di spazi abitativi speciali, ossia per Rsa, ospedali o residenze protette. «In questo momento storico è fondamentale saper coniugare bellezza, funzionalità e cura della persona – spiega il professor Gigliotti – I duri anni della pandemia, tra restrizioni e paura, ci hanno insegnato quanto sia importante vivere costantemente in un ambiente accogliente e funzionale, ma che sia anche bello. Questo vale ancora di più per chi ha delle fragilità o delle disabilità – aggiunge -. Proprio per questo motivo i nostri studenti studiano anche elementi di psicologia, per essere pronti ad affrontare anche questo tipo di problematiche ed essere quindi in grado di progettare ambienti su misura».

Riciclo, riuso e cura del creato

Sostenibilità, riuso e riciclo, svela il professor Gigliotti, sono altre peculiarità di questo corso di laurea. Si tratta di un passo importante per contrastare quella mentalità sbagliata che ci spinge a comprare compulsivamente cose nuove e a gettare ciò che consideriamo vecchio o semplicemente non ci piace più. «Il corso di laurea – aggiunge il professore – è incardinato all’interno del Dipartimento di ingegneria civile e ambientale. Lo scopo è quello di favorire la crescita e lo sviluppo di un nuovo tipo di mentalità: preservare il pianeta dall’uso indiscriminato di risorse. Per raggiungere questo obiettivo, vengono organizzati anche dei workshop internazionali che prevedono la partecipazione di designer di alto spessore culturale».


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