RES - Rete Escursionistica della Sardegna

L’obiettivo dichiarato è valorizzare quelli che a oggi sono stimati essere circa 4.000 Km di sentieri esistenti, di cui 1000 già censiti e ben strutturati: Un modo per far muovere l’economia in una delle regioni italiane a più alta vocazione turistica, soprattutto durante tutto l’anno e non esclusivamente in quei periodi in cui l’isola è tipicamente invasa dal turismo di massa.

Una soluzione che permette di mettere al centro delle nuove direttive regionali la tutela e la valorizzazione del paesaggio sardo inteso come una risorsa ambientale ed economica di importanza straordinaria per potenziare il settore turistico.
Inoltre, grazie al progetto INTENSE, la RES si connetterà al circuito della vie del cicloturismo su strada grazie ai cosiddetti “hub ciclo-escursionistici“, punti di contatto tra le ciclovie e i sentieri escursionistici.

Barbara Argiolas, assessore regionale al Turismo, Artigianato e Commercio, ha spiegato di avere importanti progetti sulle ciclovie, sul circuito dei Giardini storici, sui borghi, sui cammini minerari, sugli itinerari religiosi, e su quelli legati al turismo enogastronomico, coi quali vuole creare nuove offerte legate anche alla stagionalità dei prodotti locali.

L’obiettivo è ampliare il richiamo turistico della Sardegna oltre la stagionalità del segmento balneare e generare sviluppo grazie ruolo fondamentale delle imprese, il coinvolgimento attivo delle comunità e la valorizzazione delle loro peculiaritàUna collaborazione tra regione, imprese e cittadini che sarà il pilastro portante dell’intero progetto della RES.

L’iniziativa della Sardegna indubbiamente detta una prima linea da seguire anche per altre Regioni italiane, che dovrebbero riuscire ad andare oltre la promozione dei percorsi esistenti instaurando partnership con le Regioni confinanti, in modo da promuovere itinerari interregionali di lunga percorrenza, capaci di attrarre viaggiatori dal Nord Europa e da ogni parte del mondo.

Fondamentale, da questo punto di vista, il progetto che il Ministero delle Infrastrutture ha varato di concerto con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali: il Piano nazionale delle Ciclovie turistiche.

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