L’Appia ritrovata: un punto di partenza che è già un modello
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5 Marzo 2020
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Mercoledì 4 marzo alle 16.00 apre al pubblico la mostra fotografica, documentaria e multimediale “L’Appia ritrovata. In cammino da Roma a Brindisi” di Paolo Rumiz e compagni allestita nel Casale di Santa Maria Nova all’interno del Parco Archeologico dell’Appia Antica.
La mostra, promossa dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo nell’ambito del progetto “Appia Regina Viarum – Valorizzazione e messa a sistema del cammino lungo l’antico tracciato romano dell’Appia“, in collaborazione con il Parco Archeologico dell’Appia Antica diretto da Simone Quilici, è un invito alla scoperta attraverso gli scatti di Riccardo Carnovalini, le fotografie di Antonio Politano (realizzate per National Geographic Italia) e i filmati “on the road” di Alessandro Scillitani.
L’esposizione intende sancire la riscoperta e la restituzione al Paese dell’intero itinerario della prima grande via europea, da Roma a Brindisi.
Curata da Irene Zambon, il percorso di visita si svolge come un racconto su un rotolo di pergamena, capace di farci avanzare nel tempo e nello spazio, lungo la linea della traccia, con l’indicazione delle città, delle stationes, dei ponti, dei fiumi, dei passi attraversati.
Essendo compito di ciascuno di noi, come cittadini, restituire alla Res Publica questo bene scandalosamente abbandonato, ma ancora capace – dopo ventitré secoli – di riconnettere il Sud al resto del Paese e di indicare all’Italia il suo ruolo mediterraneo, il partenariato di All Routes lead to Rome ha organizzato una passeggiata e una pedalata guidate, con partenza da diversi punti di Roma, per circondare di affetto la Regina Viarum.
I camminatori sono partiti da Largo Tacchi Venturi, guidati dal partner tecnico RomaCammina, mentre la cicloescursione si è mossa dall’info point del Parco regionale dell’Appia antica, gestito da EcoBike & Tours.
Un’organizzazione straordinaria, che ha potuto contare sulla presenza di oltre un centinaio di partecipanti stimolati dalle organizzazioni aderenti (in ordine alfabetico): Cammini d’Europa, Discesa Internazionale del Tevere, FederTrek Escursionismo e Ambiente, Gatti ReginaCiclarum, Il cammino dell’Appia Antica, Infor – idee in movimento, Legambiente Appia Sud – “Il Riccio” APS, Nikolaos Route – la Via Nicolaiana, Parco Lineare Roma Est, Sentiero Pasolini, SIMTUR e Viandando.
Il progetto ministeriale (ri)parte con il piede giusto. Ed è già un modello di governance.
Il progetto “Appia Regina Viarum – Valorizzazione e messa a sistema del cammino lungo l’antico tracciato romano dell’Appia” appare già un modello di governance, non tanto (o non soltanto) perché l’operazione vale 20 milioni di euro, quanto perché la fase attivata oggi coinvolgerà tre grandi gruppi di progettisti e durerà 210 giorni, al termine dei quali si presenteranno quattro lotti di lavori per altrettante Regioni coinvolte: Lazio, Campania, Basilicata, Puglia.
Già individuate le 29 tappe del cammino, con gradi di difficoltà diversi: ad Itri, ad esempio, si può serenamente camminare su quattro chilometri di basolato romano, lungo la fettuccia di Terracina, invece, l’Appia è “inghiottita” dal traffico veicolare e si dovrà trovare una soluzione alternativa.
Una prima ricognizione aerea ha già dato la panoramica delle principali criticità, sulle quali ora i progettisti andranno a lavorare, in quella che è ufficialmente la prima gara completamente informatizzata del Mibact. Nove milioni e 150mila euro sono destinati a infrastrutturazione “leggera”, come la segnaletica, l’installazione dei cippi miliari, le colonnine di inizio e fine tappa. La competenza è dei Comuni, che potranno eventualmente delegarla alle Regioni.
Alle Soprintendenze coinvolte verranno assegnati 6,8 milioni per restauri e ricerche scientifiche, anche per sciogliere dubbi sull’effettivo tracciato di alcuni tratti, che ancora non mettono d’accordo gli studiosi.
Un budget rimarrà al Mibact per eventi e attività di promozione.
“In un paio di anni” – dicono al ministero – “il cammino sarà interamente percorribile“.
Per info, consultare l’Hub Geoculturale del Ministero: http://appia.beniculturali.it/appia/
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