Si terrà mercoledì 27 settembre, in occasione della Giornata Mondiale del Turismo, l’incontro “Vulture Food Valley: la Basilicata più autentica si racconta con il cibo”: una mattina di confronti tra realtà nazionali, amministrazioni locali, imprese e forze attive della società civile per disegnare un futuro all’insegna del cibo nella sua innovativa e straordinaria veste di “ambasciatore”.

  • Ambasciatore del territorio, per la sua pressoché infinita varietà di storie, tradizioni, leggende, usi e costumi delle comunità locali, che diventano narrazioni affascinanti per il settore dell’accoglienza e dell’ospitalità, verso un turismo realmente sostenibile, in equilibrio con luoghi e paesaggi, in armonia tra residenti e visitatori.
  • Ambasciatore di sostenibilità, in territori ancora ampiamente rurali e incontaminati dove, al ritmo lento delle stagioni, la cura dei prodotti diventa salute per il corpo e per la mente, ma anche rigeneratore di relazioni tra terra e tavola, tra uomo e ambiente, tra sviluppo ed equità sociale.

Vulture Food Valley

Per questo motivo la piattaforma rurability, proposta da SIMTUR nelle aree interne del Paese e nelle ampie e plurali zone rurali, ha trovato ascolto anzitutto presso l’Hostel Il Tetto e la Diocesi di Melfi, ma ha anche incontrato la sensibilità degli amministratori comunali, degli operatori di Federalberghi e del GAL Locus, che del reddito agricolo nelle sue diverse accezioni ha inteso interpretare la propria missione.

Un’iniziativa che guarda al Pnrr e – soprattutto – alla nuova programmazione di fondi comunitari per imprimere al territorio una svolta decisiva, fondata sull’innovazione di metodo e di processo, sulla cultura di rete e sull’integrazione di una “fliera corta dell’accoglienza” che diventi volano di sviluppo realmente sostenibile nelle tre dimensioni sociali, economiche e ambientali, valorizzando le produzioni tipiche e la capacità ospitale con servizi a valore aggiunto.

La proposta di una “Comunità del Cibo del Vulture” va in questa direzione, accanto al formarsi dei distretti agroalimentari e come cerniera in grado di connettere le comunità all’insegna della sicurezza alimentare, degli Obiettivi di Sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, della nuova PAC (Politica Agricola Comune) con i suoi ecoschemi e della strategia europea “Fit for 55” che mira a ridurre le emissioni di carbonio in atmosfera.

Cibo di prossimità significa tutto questo. E molto di più. Significa tornare a sentirsi comunità, restituendo dignità al ruolo dei contadini, degli allevatori e dei pastori. Significa comunione di intenti e di prospettive, innovando le modalità con cui si producono, si distribuiscono e si consumano gli alimenti evitando gli sprechi. E significa circolarità, per ritrovare un’etica solidaristica dell’economia capace di offrire prosperità e nuova occupazione qualificata.

Dopo la recente tappa di Castelfranco in Miscano, nel Fortore, l’appuntamento è per mercoledì 27 settembre dalle ore 9.00 alle 12.00 presso l’Hostel Il Tetto in Piazza IV Novembre a Melfi.


INFO: [email protected] e 339.7396137 (Liberato)

One Comment

  1. Cesare 22 Settembre 2023 at 17:07 - Reply

    Geniale iniziativa , racconta metafore antiche e sempre nuove . La manducazione di quanto sembra appartenerci si Trans- forma energia per accessi a mete più elevate . Grazie . Padre Césare

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