La Francescana: ciclostorica tra borghi, paesaggi e buon cibo dell’Umbria

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16 Febbraio 2019

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Si respira un’aria genuina nella Piazza di Foligno: ciclisti con maglie di lana coloratissime, donne con gonnellone e cappellini anni ’70 e persino ragazzini vestiti vintage affollano la partenza de La Francescana.

La Francescana è una ciclostorica, legata al Giro d’Italia d’Epoca, che ha due percorsi uno breve di 35 km e il lungo di 70 km con 1000 metri di dislivello. “Ripercorre i sentieri e i luoghi di San Francesco – racconta Giada Bollati, ideatrice e organizzatrice della manifestazione assieme al marito Luca Radi, a Cicli Clementi e tanti altri amici – dalla Piazza di Foligno dove il Santo vendette il suo cavallo per far restaurare la facciata di San Damiano, a Pian d’Arca il luogo della famosa predica degli uccelli a Montafalco dove c’è il ciclo degli affreschi francescani di Benozzo Gozzoli e così a Spello”.

Dopo la più conosciuta Eroica, La Francescana si sta ritagliando un ruolo di tutto rispetto. Il suo successo è indubitabilmente legato a una serie di ingredienti: il primo è la passione che ci mettono i tanti che la organizzano e i tanti che la pedalano. Ma a fare la parte del leone sono i borghi, le colline dell’Umbria e le eccellenze enogastronomiche che la Francescana fa degustare a tutti.

La passione per la bicicletta

Dal venerdì, la Piazza della Repubblica di Foligno si veste a festa con un mercatino di maglie, biciclette e accessori d’epoca. E con il banco degli organizzatori di fronte allo storico negozio Clementi, che accoglie gli iscritti e tutti quelli che – respirando la sana e piacevole atmosfera – decidono di iscriversi all’ultimo momento.

L’entusiasmo è palpabile anche tra gli oltre cinquecento ciclisti alla partenza. L’allegria di chi pedala si coglie ad ogni curva o salita: gruppi di amici che si sfidano chi si prende in giro nelle poche ma faticose salite perché messo a dura prova dalle bici vintage con il cambio sul telaio, ed è contagiosa. Gli addetti alla sicurezza disseminati in tutto il territorio venivano salutati e ringraziati da ogni ciclista, segno di gentilezza rilassatezza ed educazione, che dovrebbero essere sempre e ovunque le note distintive di chi va in bici.

I ristori e il territorio

Da Foligno la prima tappa è Montefalco un paesino medievale arroccato su di una collina nella cui piazza sotto un loggiato del Teatro è allestito il primo ristoro del percorso lungo. Sono le 9 del mattino e dunque il banco offre brioche fresche appena sfornate e la tipica torta locale “la rocciata”. I ciclisti arrivano e si fermano con piacere dopo una salita che superava il 10%.

Un altro ristoro è allestito nelle Cantine Caprai, pluripremiate per produrre un vino tra i più buoni in Italia. Qui oltre a degustare il vino viene servita un’eccellente zuppa di legumi che merita di essere assaggiata e assaporata di fronte ad un vigneto a perdita d’occhio che ha una strada bianca che pare dipinta ad arte dalla quale arrivano i coloratissimi ciclisti.

Ripartiti dopo essersi ben carburati, si prosegue verso Bevagna, altro incantevole borgo umbro che merita una sosta e – costeggiando le sue mura – arrivano ad un altro ristoro, allestito nelle Cantine Carapace.  Il Carapace è un’opera d’arte una scultura-scrigno di Arnaldo Pomodoro che custodisce il Sagrantino dei Lunelli.
All’esterno di questa gigantesca opera, simile ad una tartaruga, il ristoro panoramico offre altre specialità e prelibatezze locali: pane e porchetta e una zuppa di lenticchie e lumache da annaffiare con il vino della famiglia Lunelli.

Dopo l’arrivo in Piazza a Foligno, i ciclisti – con le colline e i borghi negli occhi e ogni ben di Dio nello stomaco – non vengono abbandonati al loro destino ma accompagnati ancora una volta dagli attenti e premurosi organizzatori a gustare i prodotti locali: un meraviglioso pastaparty è allestito all’interno di una Taverna adiacente la Piazza…


+INFO: www.lafrancescana.it

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