Giornata Mondiale delle Api

Sono essenziali per i servizi di impollinazione, sono una componente essenziale della biodiversità e danno lavoro a migliaia di persone. In più, ci regalano miele, propoli e altre dolcezze. Sono le api, insetti sociali protagoniste di una ricorrenza che in tutto il mondo vuole accrescere la consapevolezza sulla loro importanza.

Dal 2017, ogni anno il 20 maggio si celebra la Giornata mondiale delle api. La data è stata scelta dalle Nazioni unite su proposta della Slovenia, paese natale di Anton Janša, che è stato il primo professore di apicoltura della corte austriaca, e alla sua morte l’imperatrice Maria Teresa d’Asburgo, come riconoscimento per le sue eccezionali abilità, l’ha indicato come il modello a cui tutti gli apicoltori del regno dovevano guardare.

Dal XVIII, la comprensione dell’importanza delle api per la biodiversità e il capitale naturale non ha fatto che crescere, in parallelo però alle minacce alla sopravvivenza di questi insetti, sempre più gravi e numerose. Per fronteggiarle, è indispensabile attivare e informare i cittadini e i decisori politici e, in effetti, l’edizione 2022 della Giornata delle api presenta un calendario di appuntamenti e iniziative davvero fittissimo.

Cominciamo dall’Alto Adige. Il sentiero delle Api di Rodengo si snoda vicino a Vipiteno (Bz), permette a chi lo percorre di conoscere il mondo dell’apicoltura e le sue protagoniste, le api. All’Apipura Hotel Rinner, a Costalovara, sull’altopiano del Renon, è possibile provare l’apiterapia, un metodo naturale che sfrutta le proprietà terapeutiche delle api per prevenire, curare e alleviare oltre 800 patologie. Il Renon ospita anche il maso Plattner, un museo dell’apicoltura che espone una collezione storica di attrezzi per l’apicoltura.

A Milano, Alveari urbani organizza due laboratori, uno sabato 21 maggio e l’altro domenica 22, dedicati alla scoperta del mondo delle api.

Più a sud, in Emilia, si può visitare l’azienda agricola Casa Pietra, immersa sulle colline di Salsomaggiore Terme (Pr), che organizza visite per scoprire come vivono le api e gustare le diverse tipologie di miele. Oppure, si può dormire nel B&B del Fucoré, una struttura che sorge vicino a Borgonovo Val Tidone (Pc) e che ha disposizione diverse arnie, mentre chi ama passeggiare può percorrere la Strada della Biodiversità, un percorso ad anello che attraversa il Parco del Modolena, vicino a Reggio Emilia e visitare l’azienda agricola Api Libere.
A Bologna, l’Hotel Cosmopolitan ha installato tre alveari in una porzione di giardino tra fiori ed essenze; l’iniziativa si propone da un lato di salvare e dare rifugio a un’importante specie sempre più minacciata e produrre miele fresco che verrà utilizzato in hotel. Dall’altro di sensibilizzare i clienti sulla realtà dell’apicoltura urbana e sul contributo che questa può dare nel preservare l’ecosistema. Le arnie ospiteranno circa 180.000 api, che contribuiranno all’impollinazione dei fiori e produrranno circa 30 kg di miele.

In Romagna, a pochi chilometri da Cesenatico, il Podere La Fattoria di Canonica dei Ricci Hotels propone ai suoi ospiti escursioni e corsi di educazione ambientale, dedicati soprattutto ai i bambini che possono esplorare le arnie colorate e i boschi che le circondano. In Molise, a Castel del Giudice (Is), c’è invece il primo apiario di comunità d’Italia, in cui si produce un miele millefiori che va poi ad arricchire le colazioni servite nell’albergo diffuso di Borgotufi, nato da stalle e fienili nella zona rurale del paese.

Anche in Salento non mancano le proposte legate alle api. Il Vivosa Apulia Resort, situato nel Parco naturale di Ugento, propone degli incontri tematici con laboratori all’aperto, in una pineta, dove i più piccoli possono costruire bees hotel con cortecce, legni, semi e pigne. Nocetum, cooperativa sociale attiva nel settore dell’agricoltura sostenibile, nell’ambito del programma Erasmus+ ha avviato un progetto europeo “The Three Bees, Be Educated, Be Involved, Be Activeper“, con cui mettere attuare una gestione degli alveari rispettosa dei cicli naturali.

Ricola, azienda produttrice di caramelle, ha deciso di sostenere il “Presidio dei mieli di alta montagna alpina“, il progetto di Slow Food a tutela delle api e degli impollinatori. Per farlo, ha attivato l’iniziativa “Ogni Ricola Vale“: all’acquisto di uno o più prodotti Ricola, il consumatore sosterrà indirettamente il Presidio grazie al supporto economico offerto dall’azienda di Basilea.

Guerlain, la maison francese specializzata in fragranze e make-up, da 15 anni ha messo la tutela della natura al centro delle proprie attività e nel 2021 ha stretto una partnership con il Consorzio nazionale apicoltori, la più grande cooperativi di apicoltori d’Italia. La partnership si è articolata in tre iniziative: un’attività di formazione sui temi dell’apicoltura dedicata ai dipendenti di Guerlain Italia, la Bee School, un programma di sensibilizzazione per i bambini della scuola primaria, e Women for Bees, dedicato all’imprenditoria femminile con l’obiettivo di formare delle apicoltrici.

La tutela delle api passa anche dall’approfondimento delle conoscenze sulle loro attività. Grazie al progetto europeo Interreg Italia-Slovenia Beediversity, in Veneto sono state posizionate 15 arnie elettroniche (e altre 4 sono in arrivo). Si tratta di veri e propri laboratori tecnologici, che si stanno rivelando preziosi per raccogliere dati e informazioni sui voli di questi insetti e monitorare gli inquinanti che ne mettono a rischio la sopravvivenza.

Quando si parla di arnie, purtroppo si deve affrontare anche il tema dei furti, visto che sempre più spesso le cassette colorate vengono rubate. Per contrastare questo fenomeno, gli apicoltori possono adesso scaricare l’app B-Secure. Sviluppata da AntifurtoArnia, oltre monitorare lo stato di salute degli alveari con la misurazione di umidità e temperatura, grazie a un rilevatore Gps l’app è in grado anche di tracciare il percorso degli alveari sottratti agli apicoltori.

Ovviamente, anche la ricerca scientifica si occupa delle api. Il primo studio, condotto dal dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze dell’Università di Milano-Bicocca, ha valutato gli effetti dell’urbanizzazione e delle variazioni del clima su due gruppi di impollinatori (api selvatiche e sirfidi), sulle risorse floreali a loro disposizione (il nettare utilizzato per l’alimentazione) e sul polline trasportato sui loro corpi. In generale gli effetti dell’incremento delle superfici costruite sono negativi e particolarmente rilevante è l’impatto della frammentazione degli habitat legato alla costruzione di edifici e strade.

Una ricerca pubblicata su Environmental Pollution, condotta da un gruppo di ricercatori dell’Università di Firenze, ha invece valutato gli effetti sulla salute delle api dell’esposizione al polietilene, uno degli inquinanti più diffusi tra le microplastiche. A dosi basse, il polimero modifica il comportamento alimentare, le api consumano più zuccheri, mentre non ci sono variazioni nelle funzioni cognitive come memoria e apprendimento. Diversi, e più gravi, gli effetti dell’esposizione acuta, che però è tale solo a livelli impossibili da raggiungere in natura.

[Tratto da un contributo di Simone Gandelli per Greenplanner Magazine]

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