Turismo, la Toscana punta su social & green
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25 Settembre 2023
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Toscana sempre più nel segno della sostenibilità: dalle cantine green al progetto di marketing territoriale della Valdichiana senese. Sono due degli esempi contenuti nel nuovo “Rapporto Turismo Enogastronomico e Sostenibilità” di Roberta Garibaldi. Un documento che disegna scenari inediti per il turista alla ricerca di esperienze green & social.
Partendo dal presupposto che Firenze è tra le sei province d’Italia dove si concentra il 47% dei flussi turisti stranieri, con una percentuale del 5% e la Toscana tra le quattro regioni con l’11%, lo studio fotografa le nuove tendenze in Toscana. Un modo per trasformare il turismo da risorsa economica a fattore di sviluppo armonico in chiave sociale e ambientale.
«Il Rapporto evidenzia da una parte il cambiamento della domanda, con un consumatore sempre più orientato verso una condotta sostenibile che porta a scelte precise di destinazione, attività svolte e conseguenze socio-ambientali», sottolinea Roberta Garibaldi. «E, dall’altra, la necessità di un cambio di passo a livello di visione strategica dell’offerta. Si avverte il bisogno di azioni politiche in grado di gestire i flussi in modo più sostenibile, rilanciare in ottica green e social le economie del cibo dalla produzione al consumo, … In sostanza, passare all’azione», aggiunge ancora. Da qui la necessità di una cabina di regia per operare al meglio.
Cambia lo scenario turistico
Se il 2022 è stato l’anno del revenge tourism, nell’estate che si avvia a conclusione alla crescita della domanda di voli aerei e alla maggiore presenza di turisti internazionali, è seguito un calo dei flussi interni per colpa dell’aumento generalizzato dei costi.
Insomma i turisti italiani preferiscono le vacanze all’estero per ragioni di risparmio ma il Belpaese non può prescindere dai flussi interni che sono la base del mercato: gli italiani viaggiano tutto l’anno e visitano le aree interne. Un trend, quello del turismo domestico in calo, che ha assunto dimensione europee.
Aree rurali più accessibili
Cresce l’interesse per le aree rurali soprattutto con il turismo enogastronomico e la presenza di attrattori di livello. Per raggiungere questo obiettivo dal rapporto emerge la necessità di «un piano integrato di sviluppo, trasporti più facili, prenotazioni digitali, promozione a livello internazionale. Passando per la creazione di hub enogastronomici, spazi polifunzionali di accesso al patrimonio locale e itinerari turistici alla scoperta dei borghi minori e della loro cultura culinaria».
Ricette salutari e attività sportiva
In questo contesto è fondamentale la valorizzazione del turismo enogastronomico non solo in termini di «sviluppo turistico, reddito ulteriore per il sistema agricolo, ma anche per sostenere processi di tutela e valorizzazione». È importante inoltre «valorizzare artigiani e luoghi storici del gusto». Solo così l’esperienza turistica enogastronomica può diventare anche occasione per acquisire abitudini più salutari: abbinando menu salutari ad attività sportive leggere.
Lotta al cambiamento climatico
Turismo ed agricoltura influiscono sulle variazioni del clima e ne subiscono le conseguenze. Il turismo enogastronomico può fornire soluzioni combinando «forme slow di scoperta ed esperienza del territorio con pratiche agricole sostenibili». Un aiuto può arrivare dall’attenzione alla sostenibilità del viaggio. Il turista italiano mostra una minore attenzione verso il rispetto dell’ambiente e il contenimento degli sprechi e dei consumi in viaggio. Fondamentale quindi una corretta campagna informativa.
Un occhio attento alla sostenibilità
«La sostenibilità è un driver di scelta dell’esperienza enogastronomica, genera attenzione, stimola alla partecipazione» sottolinea il rapporto. Anche comportamenti aziendali ed iniziative di etica sociale sono tenuti in considerazione. Nella scelta della meta la sostenibilità è focal point ma sono ancora troppo poche le destinazioni (e le aziende) con certificazione di sostenibilità in ambito turistico. Da qui l’invito a passare all’azione.
Il modello della Valdichiana senese
Nel rapporto su turismo enogastronomico e sostenibilità viene portato ad esempio il progetto della Valdichiana senese. Se la Strada del Vino Nobile di Montepulciano e dei Sapori della Valdichiana Senese si occupa di valorizzare e promuovere la bellezza e la varietà dei comuni della Valdichiana Senese: Cetona, Chianciano Terme, Chiusi, Montepulciano, San Casciano Bagni, Sarteano, Sinalunga, Torrita di Siena e Trequanda, invece Valdichiana Living propone esperienze e tour. Un valore aggiunto rappresenta il riconoscimento della certificazione Equalitas, promossa dal Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano e ottenuta nel 2022.
«Il percorso intrapreso in questa direzione risulta essere fondamentale anche in un’ottica enoturistica. L’offerta proposta coinvolge piccole realtà e aziende del territorio, con l’obiettivo di preservare l’identità locale e di tutelarne la tradizione enogastronomica. Si tratta di esperienze slow, a contatto con i produttori e con le comunità locali; le cantine si fanno hub di accoglienza e di incontro con il viaggiatore che può scoprire i dettagli sulla lavorazione del prodotto, confrontandosi con chi ne cura il percorso dalla vigna al calice», sottolinea Bruna Caira di Valdichiana Living.
Enoturismo, Toscana all’avanguardia
Enoturismo e Toscana si confermano un binomio inossidabile: parola di Violante Gardini Cinelli Colombini. «Nella regione che ha visto nascere gli agriturismi, che ha dato il via al Movimento Turismo del Vino e dove si è avuta l’intuizione di legare buon vino, e cibo, al vivere lento con Cantine Aperte, l’enogastronomia è un elemento di forte attrattività – assicura la presidente del Movimento Turismo del Vino Toscana-. I turisti scelgono questa regione per la presenza di città d’arte, musei, piccoli borghi romantici, ma anche, ormai in maniera imprescindibile, per l’enogastronomia».
Qualche esempio tra i tanti per rendere più accessibili e sostenibili le cantine del Movimento Turismo del Vino Toscana: dai progetti dedicati ai turisti in bicicletta al progetto «(p)Assaggio in Cantina», in collaborazione con Autolinee Toscane. Senza dimenticare l’offerta “emozionale” di cui la regione è all’avanguardia.
«Dalle cantine d’autore, ai grandi cru, dal trekking nei vigneti, alle passeggiate a cavallo, questo e tanto altro alla base del successo», conclude la presidente. «Un successo anche social visto che il vino toscano è il più «instagrammato» d’Italia. Come conferma l’indagine comparativa promossa dalla World Travel Food Association che dimostra come i vini e i prodotti tipici della Toscana hanno una marcia in più sui social network».
Per scoprire i modelli e le proposte di SIMTUR per lo sviluppo del turismo sostenibile nelle zone rurali, visita la sezione dedicata di questo sito oppure approfondisci sul portale rurability.it
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