Ecogastronomia territorialmente radicata
Ecogastronomia territorialmente radicata
LA COOPERATIVA SOCIALE “START FORTORE” PRESENTA “TERRA BUONA EXPERIENCE”


“Terra Buona Experience”: ecogastronomia territorialmente radicata nel Fortore
“Terra Buona Experience”: ecogastronomia territorialmente radicata nel Fortore
“Terra Buona Experience” è un progetto di turismo rurale che nasce da un patto generazionale per promuovere sviluppo sostenibile, consumo consapevole e accessibilità, puntando ambiziosamente dal basso ad una rinascita culturale e turistica del Fortore e - più in generale - dell’entroterra campano. Le leve di Roberto e della Cooperativa sociale "Start Fortore" attivano proposte di esperienza globali e autentiche, immerse nel paesaggio inteso come insieme di valori e sapori incastonati tra i territori, in un patto armonico tra comunità locale e visitatori.
Per conoscere il progetto e il presidio enogastronomico di “Terra Buona” è sufficiente raggiungere un antico frantoio nel centro storico di Buonalbergo, dove gli organizzatori propongono degustazioni, incontri, momenti di formazione e appuntamenti culturali (tra cui spiccano le "cene narrate" con “cunti” e fatti estrapolati dal libro “Racconti contadini” di Carmine Nardone).


Il cibo come driver di innovazione sociale per lo sviluppo sostenibile
Il cibo come driver di innovazione sociale per lo sviluppo sostenibile
L’esperienza di "Terra Buona" è diffusa, attraverso percorsi, prodotti e tradizioni di luoghi e contrade del territorio: un vero e proprio viaggio di turismo lento e “interiore”, in cui la tradizione culinaria locale incontra la ricercatezza della moderna "ecogastronomia", offrendo momenti di svago e intrattenimento sempre originali, basati sull'unicità delle persone e su un’immersione totale, in cui il consumo consapevole consente di riscoprire l'ambiente e i sapori più autentici di una terra amara ma sempre generosa.
L’obiettivo è dunque quello di assaporare il cibo (ovviamente sempre stagionale) anche nei suoi aspetti sociali, culturali e relazionali. Grande attenzione è riservata anche all’importante tema dell’accessibilità, attraverso la collaborazione con l’associazione “Italia Accessibile” e la gestione del progetto in forma di cooperativa sociale, per fare comunità e promuovere inclusione e scoperta dell’altro.
«Perché cultura e cibo sono attività di scoperta, conoscenza, piacere e socialità, e la sostenibilità ha senso solo se è in grado di migliorare sia le relazioni dell’uomo con l’ambiente che quelle interne alla società stessa, rendendole più eque e positive», spiegano i promotori.
La Cooperativa avverte la necessità e l'urgenza di percorrere un cammino di innovazione che parta dalla terra e dal cibo per raccontare il valore inespresso di un intero paesaggio, con una “land experience” basata sulla consapevolezza e sulla profonda conoscenza del territorio delle popolazioni locali, con un’alleanza di realtà imprenditoriali sostenibili in ambito turistico, agricolo e artigianale. L'obiettivo non è soltanto quello di migliorare la situazione esistente recuperando ritardi o deficit pregressi, ma di assumere la responsabilità di un modello di sviluppo che metta al centro la cura delle risorse locali, umane e naturali.

Un progetto seguito per SIMTUR dall'Associato
Roberto Fiorino
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