
Il master si propone di contribuire a soddisfare la domanda di alta formazione tecnica, scientifica e di aggiornamento culturale proveniente da una vasta gamma di attività e di situazioni connesse alla conservazione e alla riqualificazione sostenibile ed energeticamente efficiente dei centri storici di dimensione minore, in particolare nelle aree interne e marginali.
Si tratta del primo master in Italia che tratta il tema della valorizzazione e gestione della dimensione «borghigiana» e «provinciale» dismettendo i panni delle località considerate “minori”, grazie a due profili di competenza progettati per andare oltre la retorica – a volte più dannosa dell’abbandono – e puntare decisamente sulla comunità locale e sulle nuove opportunità derivanti dalla digitalizzazione, dalle energie rinnovabili, dall’evoluzione della mobilità sostenibile, dal “remote working”, da programmi europei, nazionali e regionali (PNRR compreso). Con esperienze che riguardano lo sviluppo economico, ma anche la geografia dei luoghi, l’identità locale, la partecipazione pubblica, la cultura cooperativa e di rete, la digitalizzazione e – soprattutto – l’integrazione dei servizi.

Oltre il 50% della popolazione mondiale vive nelle città: un fenomeno iniziato con la rivoluzione industriale che ha continuato ad accrescersi in progressione geometrica, a velocità insostenibile, giungendo a trasferire oltre 60 milioni di abitanti ogni anno dalle zone rurali verso gli agglomerati urbani. Un flusso emorragico che ha spopolato campagne e montagne in direzione di periferie cittadine impersonali e perennemente insufficienti, straripate in modo frammentato e diffuso. Velocità e voracità sono stati il paradigma di un intero secolo che si è votato al progresso senza limiti, votandosi al paradigma della crescita economica avendo come unico parametro di misurazione il PIL (Prodotto Interno Lordo), un indicatore totalmente inadeguato a misurare il benessere delle comunità e delle società.
Diventa pertanto necessaria una “rivoluzione dello sguardo”: fare mezzo passo indietro e voltarsi a guardare i luoghi che abbiamo volutamente dimenticato. Presidi contadini e zone fertili che nessuno ormai coltiva, custodisce e controlla, non soltanto come paesaggi dell’anima ma come aree produttive, capaci di generare ricchezza e benessere sociale contestualmente, senza necessariamente rinunciare all’una o all’altro.
Nell’evocare un nuovo “patto” tra città e campagna non ci sentiamo soli: in questo inizio di terzo millennio sono sempre più numerose le esperienze di ritorno alla terra, in grado di collegare in rete aziende agricole, produzioni tipiche, imprese turistiche, artigianato locale, efficienza energetica e molte altre attività che consentono di tornare a vivere le aree interne, cercando di riequilibrare il rapporto di dominio economico votato al consumo senza limiti.
È pertanto possibile ripartire da centri contadini e rurali che rispondano alle necessità reali dell’essere umano, avvalendosi pienamente dello sviluppo tecnologico per ritessere i fili spezzati e per garantire connessioni in grado di produrre valore delle relazioni, confronto e conoscenza.
In questa visione, il master borghi intende rappresentare qualcosa più di un percorso formativo: una proposta attiva per chi vuole impegnarsi nel cambiare le cose, chiamando all’azione chiunque condivida la visione di un Paese ricco di paesaggi e di esperienze straordinarie, dagli alpeggi delle Alpi alle dolci e vinicole colline toscane fino ai paesaggi agrari Iblei della Sicilia: un susseguirsi di territori plasmati dall’antica cultura contadina che sembra essere stato segregato in soffitta per lasciare posto al pragmatismo industriale, ma che può ancora disegnare traiettorie in grado di aiutarci a generare futuro.
Modalità didattiche
Innovativo anche dal punto di vista del metodo, il master si presenta come un vero e proprio laboratorio di idee e di progetti che prevede due edizioni annuali, con inizio a febbraio e ottobre, con una struttura articolata in quattro fasi di apprendimento, attraverso un mix di teoria e pratica progettata per trasferire ai corsisti la capacità di elaborare un programma di valorizzazione per un centro storico e il suo territorio, con particolare focalizzazione sulla concreta e misurabile fattibilità degli interventi.
La durata complessiva è di 500 ore.
ATTESTAZIONI
Il positivo completamento dell’intero percorso consente di conseguire l’attestato dell’Accademia Creativa Turismo che vede riconosciuti crediti formativi professionali (CFP) a valere per il registro SIMTUR dei professionisti della mobilità e del turismo sostenibile, rispondente alle “Disposizioni in materia di professioni non organizzate” ai sensi della Legge 14 gennaio 2013 n. 4 che consente alle associazioni professionali di essere iscritte nell’apposito elenco del Ministero dello Sviluppo Economico e di rilasciare attestati di qualità dei servizi.
Il master consente di acquisire CFP per i seguenti profili professionali:
- Destination Community Manager (TURPLAN)
- Operatori didattici e culturali (EDUCULT)

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