

programma della conferenza
9.10 Benvenuto e apertura dei lavori
Valerio Imperatori, Direttore Editoriale – Innovazione.PA
9.15 PRIMA SESSIONE – L’innovazione non (solo) tecnologica nella mobilità urbana: strategie di livello europeo per ripensare il nostro modo di (non) spostarci riprogettando gli spazi e i servizi delle nostre città
Cosa abbiamo sbagliato finora nel pensare la mobilità?
Cosa dobbiamo cambiare?
Da quali modelli europei possiamo prendere ispirazione?
• Intervento della Vice Ministra delle infrastrutture e della mobilità sostenibili sen. Teresa Bellanova – Raffaella Paita Presidente della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati
(in attesa di conferma)
• Intervento di Nicole Hablè, Senior Advisor Affari Economici e Mobilità Sostenibile per l’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi
• Lo spostamento in città: da un dovere a un piacere
Gli spostamenti in città sono dovuti, in massima parte, ad obblighi imposti dal lavoro, dalla burocrazia, dalla salute, dagli acquisti, dalla scuola. Il futuro digitale dovrebbe ridurre gli obblighi ed aumentare il piacere dello spostamento: mi sposto quando voglio per turismo, per incontrare le persone, per andare al cinema o al teatro o a qualche altro evento, per fare uno shopping speciale, … Questo nuovo modo di interpretare la vita delle città non riguarda solo il trasporto, ma la complessiva impostazione: telelavoro, telesanità, e-commerce, servizi pubblici digitali, e-banking, e-learning, … Il trasporto a sua volta deve essere totalmente ripensato, sia per il trasporto privato (non solo quattro ruote, ma anche due ruote in piste sicure e percorsi pedonali) che per quello pubblico (metropolitane, bus, taxi) ed infine per quello in sharing creando i presupposti per una viabilità multimodale flessibile. Il PNRR può aiutare le città ad impostare questi nuovi approcci.
Stefano Nocentini, Sr Executive Partner Gartner
• Intervento di Federico Massimo Ceschin, Presidente nazionale SIMTUR
10.35 SECONDA SESSIONE – Il diritto di non muoversi: come e perché ridurre la domanda di mobilità
Come si progetta la città dei 15 minuti?
Perché i servizi “sotto casa” sono importanti per la mobilità urbana?
Il mercato rionale è una infrastruttura di mobilità?
• Il potenziale della mobilità attiva e breve in Italia
Quando si parla di infrastrutture per la mobilità a scala regionale e nazionale, si è tipicamente messo al centro del dibattito il tema dei grandi corridoi del trasporto e della logistica per favorire e servire una mobilità sulle medie-lunghe distanze. Se è pur vero che le grandi opere (ferroviarie, autostradali, etc.) sono state fondamentali per l’accessibilità e l’economia del Paese è anche vero che le incertezze, i tempi e i costi di realizzazione di questi interventi sono enormi e spesso inconciliabili rispetto alle nuove sfide del secolo legate al cambiamento climatico, la tutela delle risorse naturali e della qualità della vita di una popolazione in rapido invecchiamento. Osservando la domanda di mobilità, oggi la maggior parte degli spostamenti avviene per distanze brevi ma è spesso gestita in maniera inefficiente, determinando impatti ambientali e sociali notevoli. Rimettere al centro del dibattito gli interventi in “piccole grandi opere” orientate a modificare la mobilità e l’accessibilità sulla breve o brevissima distanza può rappresentare un’opportunità ancora tutta da cogliere e che richiede approcci nuovi e integrati.
Paolo Ruffino – CEO, Decisio Italia
• Friburgo: la città delle brevi distanze. Il ruolo della pianificazione urbana per una svolta nella mobilità.
Per realizzare la svolta nella mobilità urbana è certo necessario educare le persone, offrire un trasporto pubblico moderno ed efficiente, migliorare l’intermobilità, modificare la stessa idea di strada. Ma questi sforzi rischiano di essere vani se non si (ri)pianifica la città per ridurre la domanda stessa della mobilità. La città di Friburgo, dove solo uno spostamento su cinque avviene in automobile privata, da decenni lega la pianificazione del traffico a quella urbanistica. E continua a farlo nel rispondere alle esigenze del numero sempre crescente di persone che vi si trasferiscono. Con quali successi? Con quali difficoltà? Con quali prospettive? E come può questo modello essere replicato in Italia? Una discussione aperta.
Andrea Burzacchini, Fondatore di aiforia / OBIETTIVO 2/3
• Intervento di Francesca Lucchi, Assessora alla Sostenibilità ambientale e Progetti Europei – Comune di Cesena
11.35 TERZA SESSIONE – La strada non è un’arteria, ma un cuore: spazio pubblico, camminabilità e qualità della vita
La strada: “corridoio” di passaggio o “soggiorno” della nuova socialità?
Che ruolo ha lo spazio pubblico nel determinare il modo in cui ci spostiamo?
Perché ormai non si gioca più in strada, e perché “una volta” si poteva?
• In mezzo a una strada: Le mancanze degli spazi pubblici di mobilità in Italia e come risolverle
Quando si propongono soluzioni per la mobilità in Italia ci si focalizza principalmente sull’introduzione di nuovi o migliori mezzi di trasporto, e si cerca di aggiungere: aggiungiamo i bus elettrici, aggiungiamo le auto elettriche, aggiungiamo il bike sharing etc.
Senza una trasformazione delle strade in cui questa offerta aggiuntiva si può muovere, però, il rischio è quello di aumentare la diversità di utilizzi dello spazio pubblico di mobilità e accrescere, di conseguenza, la conflittualità – basti pensare a quello che sta accadendo con i monopattini elettrici nelle nostre città.
Una delle maggiori opportunità per promuovere una mobilità più efficace, più sensibile e soprattutto più attiva favorendo in particolar modo gli spostamenti a piedi e in bicicletta è la riqualificazione dell’ambiente in cui avvengono – la strada – per renderli spazi vivibili, piacevoli, sicuri, invitanti.
Spazi non solo “per passare” ma spazi in cui rimanere, spazi di cui godere.
In gergo si dice “restituire spazio alle persone”, ma cosa vuol dire in concreto?
Alessio Grimaldi – Consulente Senior, Spazi Pubblici di Mobilità, Decisio Italia
• L’Urbanistica Tattica come strumento per promuovere la fruibilità e l’accessibilità degli spazi della città di prossimità
Valentina Talu, Socia fondatrice e amministratrice – Studio di Progettazione Tamalacà
• Intervento di Pierfrancesco Maran, Assessore all’Urbanistica, Verde e Agricoltura – Comune di Milano
• La dimensione urbana della prossimità
Formigine: un progetto realizzato e un altro da realizzare
La pandemia ha fatto riscoprire la prossimità come dimensione umana del vivere quotidiano e come distanza entro la quale trovare ciò di cui si ha bisogno, sia dal punto di vista materiale che delle relazioni.
Le strade urbane non vanno intese come “corridoi per automobili” ma come spazi dove creare le condizioni per una coabitazione armonica tra vetture, ciclisti e pedoni. Le “Città 30”, ormai diffuse in tutta Europa e anche in Italia, abbassano il limite di velocità sulle strade urbane a 30 km/h per ridurre l’incidentalità e aumentare la vivibilità, ma in realtà propongono una visione della città più ampia che apre a interventi di vera e propria rigenerazione urbanistica e sociale.
La Città di Formigine ha realizzato un importante progetto di riqualificazione del centro storico, che sta continuando ampliandosi nelle zone adiacenti alla piazza del Castello. Inoltre, con l’Università degli Studi di Parma (Dipartimento di Ingegneria e Architettura) e con il professor Dario Costi si sta procedendo a un Progetto Urbano Strategico che, tra gli altri obiettivi, si pone quello di collegare i parchi pubblici.
Maria Costi, Sindaca Comune di Formigine
• I big data della mobilità, ingrediente fondamentale per la sicurezza delle nostre strade
Ogni volta che ci spostiamo, i nostri smartphone e le nostre automobili producono “Big Data”, utili per la mobilità. L’enorme quantità di dati prodotta, una volta analizzata, può, tra le altre cose, aiutare a comprendere il livello di servizio delle strade e pianificarne miglioramenti e ottimizzazioni nell’utilizzo e nella gestione, specialmente in ambito sicurezza.
Ad esempio, negli ultimi anni diverse città hanno notevolmente aumentato l’offerta di piste ciclabili, contribuendo a modificare il comportamento dei cittadini verso scelte di mobilità sostenibile.
Un approccio data driven è fondamentale nelle scelte trasportistiche urbane. L’ottimizzazione degli spazi dedicati alla mobilità passa attraverso una scelta di multi-modalità e condivisione, con l’obiettivo di garantire la sicurezza delle strade, specie per le categorie più vulnerabili.
Michele Ieradi, Solutions Director – Esri Italia
13.15 – 14.30 Pausa tra sessione mattutina e pomeridiana
14.30 QUARTA SESSIONE – Come l’Europa va in bicicletta
Qual è il potenziale delle super-ciclabili in Italia?
Che impatto può avere la bicicletta elettrica nel modo in cui ci spostiamo dentro e fuori dalle nostre città?
Amsterdam è sempre stata Amsterdam, o lo è diventata?
• Intervento di Francesco Casciano, Sindaco di Collegno, proclamato “Sindaco della Bici d’Italia”
• Intervento di Maria Cristina Pinoschi, Direttrice dell’Area Infrastrutture – Città Metropolitana di Milano
• Intervento di Riccardo Iacona, Giornalista e Conduttore di Presa Diretta
15.30 QUINTA SESSIONE – Più della somma delle parti: la multi-modalità flessibile, efficace, veloce
Bici + treno: è possibile svuotare le nostre tangenziali?
Che ruolo possono avere le stazioni ferroviarie nel modificare la mobilità urbana?
È strategica la scelta della sharing mobility in Italia?
• Le stazioni ferroviarie come hub della multi-modalità sostenibile in Italia
Il nuovo concept di stazione punta a realizzare un nodo trasportistico e un polo di servizi, in osmosi con i territori serviti dalla rete ferroviaria, e a sviluppare nuovi stili di mobilità, migliorando accessibilità ai servizi e attrattività dello spazio pubblico.
Alberto Fiorillo, Responsabile Servizi Intermodali – Direzione Stazioni presso RFI – Rete Ferroviaria Italiana SpA
• Enabling the future of Mobility. Today.
La mobilità sta compiendo una trasformazione importante per rendere l’esperienza di viaggio più accessibile e sostenibile, adeguandosi ai nuovi contesti digitali. Questa nuova forma di mobilità, il MaaS, prevede l’integrazione di servizi di trasporto pubblici e privati in un unico servizio per rispondere in modo personalizzato alle esigenze di mobilità, fornendo un’alternativa all’auto privata
Roberto Bordin, Product Owner dei servizi di Smart Mobility – Targa Telematics
16.30 CONCLUSIONI – Perché tutto questo è importante?
• Mobilità di qualità per una città a prova di futuro
Una mobilità sostenibile ed ecologica passa attraverso un riequilibrio delle modalità di spostamento, oggi decisamente a favore dei mezzi motorizzati privati. È ormai accertato che sia necessario ridurre l’uso dell’auto privata negli spostamenti urbani a favore del trasporto pubblico e della mobilità attiva (pedonale e ciclistica).
Si tratta più di un percorso culturale, che puramente trasportistico. Non c’è stimolo migliore al cambiamento di quello che nasce dalla convinzione personale, soprattutto se può contare su un senso diffuso di appartenenza ad una comunità sociale che vive gli stessi problemi e desidera affrontarli efficacemente.
Il percorso di rinnovamento culturale va però accompagnato da soluzioni stradali che invitino ad un uso più responsabile e virtuoso dello spazio pubblico. Bisogna gradualmente investire in una rigenerazione delle strade per facilitare la condivisione degli spazi e migliorare le funzioni trasversali delle strade. Accanto a questo si deve intervenire con azioni concertate sul trasporto pubblico, sui parcheggi, sull’organizzazione stradale, sul potenziamento della mobilità ciclistica e pedonale.
Dal punto di vista degli investimenti, ci sono esperienze che dimostrano la validità economica degli interventi a favore di una mobilità più sostenibile. In particolare, per la ciclabilità è possibile raggiungere un rapporto di 1:2 fra costi e benefici.
Nel caso di San Donato Milanese si è portato avanti uno studio che ha valutato gli scenari d’impatto socio-economico di interventi che mirano a promuovere la mobilità attiva (a piedi e in bicicletta) inseriti nel Piano della Mobilità Ciclistica o “Biciplan”. A livello procedurale, lo studio ha ricostruito uno scenario inerziale di “non intervento”, in cui il panorama della mobilità evolve secondo previsioni di “business-as-usual”, contro il quale è stato valutato uno scenario di “intervento”, in cui l’Amministrazione, insieme a tutti i portatori d’interesse, attivamente promuove e investe nella mobilità attiva. I due scenari sono stati confrontati calcolandone i rispettivi costi e benefici sociali, con risultati sorprendenti.
Gianfranco Ginelli, Vicesindaco e Assessore Urbanistica, Mobilità e trasporto pubblico locale, Risorse umane, Parcheggi/Piano sosta – Comune di San Donato Milanese
• La mobilità volano della sostenibilità
La mobilità sostenibile sarà uno dei cardini della rigenerazione urbana e dei territori.
Comporterà un impatto di eccezionale rilevanza sulle città, destinate a diventare smart e sui territori, la cui rigenerazione avrà sostenibilità e digitalizzazione al centro ma anche sulle aziende e le loro strategie, in quanto rappresenterà sempre di più un fattore chiave per evitare l’emarginazione finanziaria ed operativa e per garantire la qualità della vita dei dipendenti e l’efficienza.
Il valore economico della mobilità sostenibile, in termini di prevenzione, salute, ambiente, clima, qualità della vita è molto elevato, interamente green, coerente con tutti i trend del futuro.
Le grandi metropoli come Parigi, Londra e New York, ben prima del COVID avevano avviato una radicale trasformazione della loro mobilità, a favore della multimobilità sostenibile.
Questa sarà la grande sfida italiana.
Gianluca Santilli, Presidente – Osservatorio Bikeconomy
• Intervento di Matteo Jarre – Consulente Senior, Mobilità e Energia Sostenibile, Decisio Italia
17.30 Chiusura dei lavori

Partecipa.
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